Showing posts with label Texts in Italian. Show all posts
Showing posts with label Texts in Italian. Show all posts

Saturday, March 6, 2010

Noise

leavin'

[guarda! guarda, Filipa!  Dietro quegli alberi rimangono i racconti della nonna.  Coperti di cenere, riposati su bracieri e coperti con quel sottile strato di zucchero che hai amato di trovare su le biscotti che lei facceva di solito.
riesci a vederli? li vedi?]

Saturday, December 12, 2009

Macarroni e Pizza




[Doppo il pranzo, ci era andato verso il mare. C'erano tante nuvole. Faceva freddo. Nessuno aveva mai visto il sole quel giorno. Rassegnati, marciamo in silenzio, con il vento in faccia che, per il marciapiede, faceva vortici sui sacchetti di plastica]

Thursday, November 26, 2009

Fotografie - O una storia di occhi chiusi



[Aveva i capelli lisci, neri e non molto corti, che battevano sul collo quando si muoveva. Non parlava molto, ma aveva gli occhi neri che, grandi, sembravano talvolta scintillare sotto le ciglia anche scure e che si progettavano improvvisamente, cosi quasi troppo. Un pò magra, aveva le braccia lunghe per la sua altezza di un metro e sessanta e pochi centimetri, e portava sempre solo un piccolo anello nel terzo dito della sua mano sinistra. Non aveva cicatrici visibili né rughe ma, come se fosse un tatuaggio, usava sempre un cammeo sulla carnagione chiara della pelle, eredità di una nonna che non aveva conosciuto mai. Le sue labbra cambiavano colore, quando sorrideva molto. Diventavano un rosso piu scuro.

Aveva ventidue anni, già tanti anni fa, quando ci siamo conosciuto nell’università nel nord-est del Brasile. Portava sempre con se una macchina fotografica. A quel tempo lei aveva già abitato in alcuni paesi del Sud America con la sua famiglia, accompagnando il padre che si trasferiva tante volte per lavoro. A volte mi ha parlato dei suoi viaggi e mi ha mostrato molte fotografie. Poche erano dei luoghi e delle città che aveva conosciuto. La maggior parte mostrava solo piccoli oggetti, e molte volte appena parte d’un oggetto: una vecchia porta, uno cancello semiaperto, uno vaso di fiori, i marciapiedi vuoti. Svilupava e stampava le foto. Bianco e nero. E mi parlava di tutte quei pezze di cose. Aveva un’immaginazione.

Non le piacevano molto le attività sociale. Le piaceva stare da sola o con pochi amici. Amava bere l’espresso. Macchiato. Noi conversavamo. Lei mi incantava.

Sono dieci anni che non ci parliamo, ma mi inviava una foto ogni anno, con una breve storia scritta sul retro.
Sono tre anni che non ricevo nulla.]